L’invito esteso alle Università, alle scuole di cinema, a tutte le scuole di ogni ordine e grado in Italia ed all’estero, ai film-maker, alle associazioni culturali, sensibili all’argomento, è quello di produrre un video-spot da 30 secondi a pochi minuti, o un cortometraggio, lunghezza massima 20′ sulla legalità del cibo, nella sua interpretazione e applicazione più ampia.
Non possiamo immaginare che esista un cibo “buono” se non è eticamente anche “giusto”, rispettoso dell’ambiente e delle regole democratiche, quindi: legale.
E’ doveroso che i giovani siano seriamente informati anche quando si apprestano a consumare cibo a caro prezzo, perchè come recita Pietro Grasso: E’ come se ogni italiano avesse aggiunto un posto a tavola per la criminalità organizzata: c’è un criminale che oggi sta seduto attorno a noi e che gode del fatto che (….) paghiamo una parte di denaro in più rispetto a quanto dovremmo, a fronte di una qualità “inferiore”. Read more